giovedì 31 luglio 2008

Cinta Senese…? ma che vuol dire?


Questo post prende spunto dal fatto che molti nostri clienti ancora non sanno bene cosa si intenda per Prosciutto di Cinta Senese, Salame o Pancetta...etc etc


Riceviamo diversi contatti in cui ci viene richiesto delucidazioni su questo salumi, in pratica, che cosa sono i salumi di Cinta Senese?, che vuol dire Cinta Senese?, perché hanno un prezzo più alto dei “normali” salumi?


Sfatiamo subito un credenza; i suini di Cinta Senese non sono suini allevati a Siena o provincia, anche se vengono allevati anche in quella zona, ma non solo in quella.
La Cinta Senese altro non è che una razza di suini molto antica ( chi dice risalente addirittura al 1300) e un po’ “particolare”, nel senso che questi suini devono essere allevati e nutriti in un certo modo per poter ricevere l’autorizzazione ad allevarli.

Queste regole ferree sono decise dalla Compagnia della Cinta Senese, un consorzio nato per vigilare su tutti gli allevamenti italiani, principalmente situati in toscana e a cui cui tutti gli allevatori devono aderire.

Questi suini devono essere allevati allo stato semibrado, ciò vuol dire liberi di muoversi nei boschi degli allevamenti e di nutrirsi di quello che trovano nelle loro lunghe passeggiate; ghiande, tartufi, radici.., più una miscela che viene somministrata dall’allevatore.


E proprio questo grande movimento che gli porta a sviluppare una carne più soda e saporita rispetto alla carne di suini allevati con stabulazione fissa, che tendono ad avere una carne più flaccida e poco muscolosa. La variegata alimentazione inoltre porta ad ottenere dei salumi dal profumo intenso, in particolar modo il loro grasso, la cui presenza talvolta marcata non è da ritenersi un difetto ma bensì un pregio.

Il prezzo mediamente più elevato, ma mai eccessivo se si considera lo sforzo fatto per crescere questi animali, è dato dal fatto che la fertilità di questi suini è molto bassa, ne nascono e crescono pochi esemplari che prima di essere macellati devono raggiungere un età minima di 14-15 mesi. Tutto ciò comporta una produzione di salumi abbastanza limitata se paragonata ad altri tipi di prodotti, ed un prezzo inevitabilmente superiore.

Il nome “Cinta Senese” deriva dalla Cinta bianca che avvolge il garrese e le spalle dell’animale.

mercoledì 30 luglio 2008

Lontano dai fornelli vicino alla gola


Estate; le temperature salgono e l’appetito comincia a venir meno anche alle più buone forchette….Vogliamo stare più lontano possibile dal vapore dei fornelli, dai sughi fatti in casa, dalle pietanze troppo elaborate, caloriche e pesanti, che ti danno quel senso di pesantezza quando tenti di alzarti da tavola….


Pranzi e cene diventano più leggeri e veloci, non si passa più troppo tempo dinanzi a tavole imbandite; antipasti, primi e secondi lasciano spazio al famoso “piatto unico”, insalate di tonno, una caprese o prosciutto e melone.


Ma per chi vuol sì mangiar leggero, ma senza ricadere sempre sui soliti piatti, noi abbiamo una proposta da farvi; un pranzo semplice, è tutto già li pronto per essere mangiato, basterà stendere una tovaglia e mettersi a tavola, senza però rinunciare mai al gusto ed alla bontà che ci meritiamo.
Per cominciare un Patè di Pomodorini Ciliegini della Campisi di Pachino, da spalmare su di una fette di pane od un cracker, tanto per stuzzicare l’appetito. Affettate poi a fette abbastanza spesse un Salame di Cinta Senese, tenero e delicato, disponendolo su di un piatto con un cucchiaino di Mostarda di Radicchio su ciascuna fetta. Accompagnate il tutto con un Pecorino Rosso Volterrano del caseificio Lischeto e degli Involtini di Melanzane e Pomodori dell’azienda agricola Agnoni. Per finire poi con un bicchiere di gelato alla vaniglia con le Visciole al Sole Sigi, conosciute forse meglio come amarene selvatiche.

martedì 29 luglio 2008

Le migliori Brioche ? eccole qua !


Per tutti coloro che amano quel semplice ma ineguagliabile dolce chiamato brioche, cornetto o croissant, a base di farina, burro, uova, latte e lievito, ecco dove vale la pena far colazione se vi dovreste trovare nelle vicinanze.

Le migliori dieci Brioche di pasticceria a livello nazionale:

1) Biasetto Via Facciolati, 12 Padova
2) Busnelli Piazza Cavour, 3 Arluno (Mi)
3) Canterino Via F.lli Rosselli, 102 Biella
4) Pasticceria Cappello Via Colonna Rotta, 68 Palermo
5) Salvatore de Riso Piazza Cantilena, 28 Minori (SA)
6) Gino Fabbri Via Cadriano, 27 Bologna
7) Pasticceria Nuovo Mondo Via Garibaldi, 23 Prato
8) Giovanni Pina Via A. Locatelli, 16 Trescore Balneario (BG)
9) Pasticceria Veneto Via S. D’Acquisto, 8 Brescia
10) Zilioli Via Cadorna, 1 Brescia

Selezione in ordine alfabetico (Fonte Gambero Rosso)

Poi fateci sapere…

lunedì 28 luglio 2008

Pasta Martelli; quando basta la pasta


Cosa c’è di più banale di un piatto di penne al pomodoro direte voi…, siamo in Italia no?
E’ proprio però nelle preparazioni più elementari che si avverte e si assapora al meglio il gusto dei prodotti utilizzati, un piatto semplice più essere ricchissimo di sapore.
Sono gli ingredienti che fanno la differenza.

Perché non vi stiamo parlando di un piatto di pasta al pomodoro, vi stiamo parlando di un piatto di penne Martelli, prodotte da una famiglia di artigiani pastai dal 1926, con una salsa di Pomodori di Pachino igp, amatissimi in tutto il mondo per il loro profumo ed il sapore intenso.
Ecco la differenza.

La famiglia Martelli, la “famiglia con le mani in pasta” come viene chiamata, produce a Lari pasta artigianale con semola di grano duro trafilata al bronzo, tanto porosa da tenere benissimo i condimenti. Questa pasta ha un gusto, tanto che verrebbe voglia di mangiarla scolata e via…., senza neanche condirla. Condita però con una salsa di Pomodorini di Pachino è veramente un trionfo di sapori e profumi.
Se siete di quelli che non possono rinunciare ad una bella grattata di Parmigiano, non rovinate tutto con un parmigiano qualunque, il Parmigiano Reggiano Bonat, stagionato tre anni, è la giusta chiusura per questo piatto.

Ecco un piatto di penne al pomodoro come si deve…
Semplicità, leggerezza e gusto.

domenica 27 luglio 2008

L' "Oro di Cabras", ovvero la Bottarga


Sulla costa centro occidentale della Sardegna, nella penisola del Sinis, ci sono degli stagni naturali dove vengono allevati dei muggini che possiamo definire dei “prediletti”, se ne ricaverà un dono unico del mare, una prelibatezza senza eguali; la Bottarga di Cabras.

Gli stagni di Cabras infatti, nel piccolo comune sardo, presentano un microclima, dei fondali ed una purezza dell’acqua ideali per la crescita e l’allevamento dei muggini.
E’ qui che i fratelli Manca producono la loro Bottarga, ritenuta forse la migliore del mondo per sapori e profumi; l’Oro di Cabras.

Vengono selezionati solamente i muggini migliori e con le sacche ovariche più grandi, dopodiché la maestria nella delicata lavorazione ed il clima caldo ed asciutto di Cabras, ideale per l’essiccamento naturale delle uova, fanno il resto.

E’ una bottarga di una morbidezza straordinaria, con un accentuato gusto salmastro ed un nota finale di mandorla secca che ne fanno un prodotto unico.
In baffe intere o già grattugiata, è ottima per accompagnare diverse pietanze.

A fettine, sulla classica bruschetta con pomodorini, o grattugiata per spolverare delle linguine alle vongole. Un’altra idea: tagliatela sempre a fettine sottili con uno sbuccia patate e servitela insieme ad un piatto di Fagioli Zolfini lessi, freddi o caldi a vostro piacimento,un filo d’olio extravergine e pepe, oppure avvolta a dei dadini di provola stagionata.

sabato 26 luglio 2008

La Birra Artigianale


La Birra artigianale negli ultimi anni s’è fatta molto spazio nelle abitudini alimentari degli italiani, ma non più solamente come bevanda per dissetarsi e combattere il caldo. E’ cresciuta infatti la ricerca di birre qualitativamente migliori, adatta anche al pasteggio e studiate per abbinamenti gastronomici al passo coi tempi. Delle birre di nicchia per veri appassionati che non vogliono accontentarsi della Tuborg di turno.


Sul nostro sito trovate in vendita birra artigianale italiana naturalmente, ma anche birra artigianale Tedesca, Belga ed Inglese.


Facciamo allora un giro per l’Europa. Cominciamo naturalmente dall’Italia, con una nome che è una garanzia; la Menabrea 150° anniversario, una bionda diventata un mito, a bassa fermentazione e molto equilibrata, adatta per piatti non troppo elaborati. Conosciamo poi la Birra Rhyton Ur, ne sentirete parlare.., una birra toscana artigianale prodotta con puro malto d’orzo e rifermentata in bottiglia, ottima con fritture di pesce.

Spostiamoci in Germania con la Schlenkerla Rauchbier , prodotta con malto affumicato su legna di faggio, schiuma ricca e cremosa, perfetta per piatti a base di carne arrosto o con dello Speck.
Andiamo adesso in Belgio, dove troviamo la Moinette Blonde, una Strong Belgian Golden particolarmente aromatica con note speziate e fruttate, buona per accompagnare formaggi stagionati e piatti con funghi.. Come non parlare poi della Rochefort 10, considerata una delle migliori birre del mondo, una trappista dall’aroma molto complesso con sfumature di caffè e frutta, una birra un po’ impegnativa, ma se gustata con un erborinato o del Foie gras, la si apprezza sicuramente.
Ultima tappa in Inghilterra, dove troviamo la Ridgeway Ipa, una “India Pale” di stile Ale britannico, con un intrigante retrogusto di liquirizia e pepe nero, da provare con piatti particolarmente speziati.


Parliamo dei bicchieri; il calice a tulipano nonostante sia universale, in realtà si addice solo ad alcuni tipi di birre, quello più piccolo alle lager in genere, quello più largo alle birre aromatiche e alle ale più forti. La coppa invece è perfetta per esaltare gli aromi sottili delle trappiste e delle birre d’abbazia.

Eccoci qua ! anche noi con il nostro blog

E' un periodo di grande fermento per il nostro sito. Dopo essere usciti a fine aprile con il nuovo portale che potete visitare qui , stiamo ultimando anche la versione inglese grazie all'apporto del nostro amico Luca che sta traducendo le non poche schede prodotto presenti in catalogo.
Per chi già ci conosce potrà notare che il cambiamento è stato sostanziale (speriamo in meglio!), ci sono schede prodotto più complete e facilmente leggibili, una sezione con delle ricette provate da noi con i nostri prodotti in vendita e la parte grafica è stata totalmente rivista. Gradiremmo avere dei vostri commenti a riguardo.

Ma parliamo del nuovo blog che abbiamo appena aperto. Abbiamo deciso di appoggiarsi alla piattaforma di Blogger, facile da gestire e abbastanza personalizzabile, anche se noi abbiamo optato per un look molto minimalista.

Ma cosa troverete su questo blog?

In questo blog potrete seguire tutte le novità che saranno presenti sul nostro sito, verranno pubblicate alcune ricette sfiziose e varie notizie e curiosità dal mondo dell'enogastronomia italiana, ma non solo.

Vi diamo il benvenuto e vi invitiamo a tornare a trovarci!